Califano

Califano
Film | 2024 | Italia | 100 minuti Uscito in digitale
Califano Alessandro Angelini - Poster

Trama

Roma, 1984. Al Teatro Parioli, mille spettatori attendono che salga sul palco il Maestro, il Poeta, il Saltimbanco, il Califfo. Franco è nel camerino in attesa di quello che lui immagina sarà la serata più importante della sua vita: d'ora in avanti basta bravate, sarà il miglior Califano possibile. Di lì a poco però, sei uomini in divisa faranno irruzione nel camerino, gli metteranno le manette ai polsi e lo porteranno via facendolo sfilare davanti al suo pubblico basito. Si va indietro negli anni: Roma, 1961. Franco ha 22 anni, vive a Roma con la madre e il fratello, è orfano di padre, scrive poesie e sogna la Dolce Vita. Conosce Antonello Mazzeo, amico che gli resterà fedele per tutta la vita, e Rita suo primo amore, con la quale si sposerà e avrà la sua unica figlia. Ma a Califano la quotidianità ordinaria va troppo stretta e nel 1963 abbandona tutto e tutti trasferendosi a Milano, ospite di Edoardo Vianello. Qui inizia a scrivere canzoni, a frequentare più di una donna, a consumare droga e a fare amicizie importanti, come quelle con Gianni Minà e Ornella Vanoni. Iniziano allora i primi successi come autore e scout, ma l'uso della cocaina nel 1968, al culmine di una depressione, lo costringerà a trascorrere qualche mese in una clinica per disintossicarsi. Il Califfo però è determinato, ambizioso e ricomincia da zero: torna a scrivere brani di successo come "Minuetto" interpretato da Mia Martini; con Edoardo Vianello fonda la Apollo Records; scommette sui "Ricchi e Poveri" e li porta a Sanremo; vive una storia d'amore con Mita Medici. Eppure, anche questo momento di successi e apparentemente felice non è destinato a durare: ben presto Califano torna a sentirsi in gabbia, si allontana dalla Medici e viene nuovamente arrestato per droga. Il carcere è per lui un colpo di grazia, ma anche un'occasione di rinascita. Franco riesce ad ottenere gli arresti domiciliari e, grazie all'aiuto del grande amico Mazzeo, torna a scrivere ed incide l'album "Impronte Digitali", la sua più grande eredità, il suo grande riscatto. Il film si chiude con un suo storico concerto organizzato al Teatro Parioli di Roma, una volta tornato in libertà.

Info Tecniche

Titolo italiano: Califano
Titolo originale: Califano
Uscita in Italia: 11 Febbraio 2024 in TV su Rai1 e in SVOD su RaiPlay
Disponibile in Digitale da:
Durata: 100 minuti
Formato: Colore
Genere: Biografico, Drammatico, Film TV
Lingua: italiano
Nazione: Italia

Cast

Fotografia: Nicola Saraval
Montaggio: Angelo Nicolini
Scenografia: Silvio di Monaco
Costumi: Paola Bonucci

Cast e Ruoli:
L.G.
Leo Gassmann

Franco Califano
G.D.C.
Giampiero De Concilio

Antonello Mazzeo
V.B.
Valeria Bono

Ornella Vanoni
A.C.
Andrea Ceravolo

Gianni Minà
A.D.C.
Angelo Donato Colombo

Francis Turatello
J.D.
Jacopo Dragonetti

Edoardo Vianello
A.D.
Andrea Dugoni

Alfredo Rossi
C.S.
Celeste Savino

Rita De Tommaso

Altro cast:
Suono: Marco Aruta.
Trucco: Enza Lamparelli.
Acconciature: Augusta De Angelis.

Produzione: Leonardo Ferrara (Produzione perRai), Alessandro Corsetti (Produzione perRai), Emanuele Cotumaccio (Produzione perRai), Marco Belardi (Produzione), Enrico Venti (Produzione esecutiva).

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Note di Regia - Alessandro Angelini

Franco Califano è venuto al mondo a diecimila metri di altezza, mentre l'aereo che riportava sua madre a Roma dal Sud Africa sorvolava la Libia. Per certi versi, questa nascita ad alta quota gli ha lasciato in dote la patente per l'esistenza libera e fuori dagli schemi che ha vissuto. Prima di raggiungere il successo, Franco Califano è stato venditore di enciclopedie e aspirapolveri, attore di fotoromanzi e impiegato all'Inail. È stato poi paroliere per Ornella Vanoni, Mina, Edoardo Vianello e Mia Martini, prima di iniziare a scrivere per se stesso e cantare le sue canzoni. Come un eroe delle tragedie greche ha conosciuto la gloria e la polvere, rialzandosi e pagando gli errori sulla propria pelle, sempre fedele a se stesso e alla sua libertà. Raccontare la storia del giovane Califano, è stato un percorso affascinante, per certi versi unico e straordinario, fatto di sfide: quella del cast in primis. Credo che il merito di Leo nell'incarnare il ruolo di Califano sia quello di aver trovato un equilibrio, facendo convivere sullo stesso piano stati d'animo opposti: il sorriso seducente di chi non accetta mai un "no" e le tante fragilità del giovane uomo. Leo non ha semplicemente vestito i panni di Califano ma ha reso evidente la sua "fame" e il suo bisogno di solitudine. Da parte mia, l'intento è stato quello di raccontare Califano oltre la maschera, mettendo in un dialogo costante l'uomo, il bambino, l'artista. Da regista ho amato subito questo progetto, complicato e ambizioso e la bella sceneggiatura di Isabella Aguilar e Guido Iuculano che non sarebbe stato possibile realizzare senza il supporto di tutti i miei compagni di viaggio. A loro va il mio ringraziamento di regista ma soprattutto di uomo, per l'intensa esperienza umana vissuta. Un ringraziamento particolare va ad Antonello Mazzeo e Alberto Laurenti, amici e collaboratori di Califano, che ci hanno guidati e consigliati con affetto e fiducia. Un grazie di cuore, anche alla signora Mita Medici, per i suoi preziosi racconti che ho cercato di mettere in scena con delicatezza. Alla fine di questo percorso così ricco, solo una domanda rimane senza risposta: questo film sarebbe piaciuto a Franco Califano? Chissà che il Maestro non trovi il modo di farcelo sapere.

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