Una barca in giardino di Jean-François Laguionie - Poster orizzontale

Una barca in giardino

Slocum et moi
Film | 2024 | Lussemburgo e Francia | 76 minuti Uscito al cinema
Una barca in giardino di Jean-François Laguionie - Poster

Trama

Un sogno d'avventura, due genitori speciali: il giovane François passa dall'infanzia all'età  adulta.
All'inizio degli anni Cinquanta, nel giardino di casa nei pressi della Marna, Pierre inizia a costruire una copia dello Spray, la leggendaria barca a vela su cui Joshua Slocum completò il giro del mondo in solitaria che lo rese celebre nel 1895. 
A questa avventura partecipano la moglie Geneviève e il figlio François. Quest'ultimo, che ha appena 11 anni, si appassiona al progetto e alla figura tutelare di Slocum, simbolo di libertà.

Info Tecniche

Titolo italiano: Una barca in giardino
Titolo originale: Slocum et moi
Uscita in Italia: 13 Febbraio 2025 al Cinema
Uscita al Cinema in Italia:
Distribuzione: Trent Film
Date uscita internazionali:
Durata: 76 minuti
Formato: Colore
Genere: Animazione
Lingua: francese
Nazione: Lussemburgo, Francia

Cast

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Video

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Quali sono i personaggi di "Una barca in giardino"

Joshua Slocum è il primo navigatore ad aver compiuto il giro del mondo in solitaria in barca a vela. Ci ha lasciato un appassionante diario di bordo nel quale racconta la sua avventura ("Solo intorno al mondo" di Joshua Slocum, Ed.Nutrimenti Mare). Partito da Boston il 24 aprile 1895, Silocum vi rientrò il 27 giugno 1898, dopo aver percorso più di 46.000 miglia a bordo della sua nave. Slocum non era cosciente dell'eroismo della sua impresa e il suo racconto è pieno di humour. Capitano in pensione, era partito per scoprire il mondo e i suoi abitanti. Le fotografie ci mostrano un uomo semplice, già in avanti con l'età, e a questi ritratti è ispirato il disegno del personaggio nel film. La sua esperienza in mare gli permette di affrontare le situazioni più avventurose, con una calma e una sorta di eleganza che sono valorizzate dallo sguardo di François… Sulle due coste dell'Atlantico, Joshua Slocum è all'origine di numerose vocazioni marittime e resta ancora oggi un punto di riferimento per gli amanti della vela. A New York, per esempio, la sua aura è tale che esiste una piazza in suo nome a Brooklyn. 
Nel 1950, l'anno in cui inizia a costruire la sua barca,Pierre ha 37 anni. Fa il rappresentante di commercio ed è un uomo serio, che dà l'impressione di essere in pieno controllo della sua vita e delle sue responsabilità. Anche se Geneviève e i suoi amici del biliardo lo soprannominano affettuosamente Slocum, non rischia mai di confondersi col grande navigatore americano. Perché allora si è messo in testa di costruire quella barca? Si comporta come se volesse donare al trio famigliare, creato durante la guerra con tanto amore, una sorta di nido di cui sarebbe insieme il creatore e il capitano. Lo fa per quel bambino che non è suo agli occhi dello stato civile e che gli somiglia così poco? Goffo come molti padri, la sua tenerezza fa fatica a venir fuori. Crede che François non lo ami come il suo "vero" padre, che all'improvviso compare sulla scena come un fantasma. Ma questa barca, non la sta mettendo su per altre ragioni?... 

All'inizio della costruzione della barca, François ha 11 anni. Uno sguardo sbiadito. Un aspetto gracile.Dei piccoli occhi neri che sembrano alla ricerca di tutto, per compensare una forte tendenza a fantasticare che si nutre di racconti di avventura. Questo uccellino solitario è poco interessato a quanto fanno i suoi genitori...fino al giorno in cui suo padre comincia a metter su una barca. All'improvviso, la strada verso casa diventa fantastica! Il diario di bordo di Slocum non abbandona più il suo comodino. A poco a poco, intraprende due viaggi: segue il vero viaggio di Slocum attorno al mondo e la costruzione della barca in giardino, un sogno a cui amerebbe partecipare a rischio di deludere il padre che ama profondamente. A volte, alla luce di qualche piccolo dramma, François e Pierre si allontanano l'uno dall'altro… per poi riavvicinarsi di nuovo. La barca è lì per questo! Col tempo,lacostruzione si trascina e i sogni cambiano.Il suo sguardo sui genitori, che restano innamorati, si evolve.Se la barca non verrà terminata, non sarà così grave! Ha ricavato da questa avventura il massimo e la vita lo chiama fuori su altri oceani, e si appresta a costruire lui stesso i propri sogni.

Geneviève è alta e ben piantata, degli occhi chiari pieni di consapevolezza e lucidità. Ha un carattere molto diverso da suo marito, ha deciso di condividere con lui tutte le avventure, che siano le difficoltà economiche o – perché no – la costruzione di una barca… Sa che ha bisogno di lei in qualsiasi momento e prenda la cosa con humour. Si documenta, procurandosi progetti e opere necessarie, lo incoraggia e si mette in gioco… in modo da mettere al sicuro vita della casa e del giardino. Sa anche che il suo bambino è un solitario e non gli va di competere per l'attenzione e la tenerezza che lei dona a Pierre. In fondo, conosce i suoi uomini. La costruzione della barca sarà sperimentata da entrambi come un test. Inoltre, quando il progetto diventa collettivo, lei sa che la barca ha raggiunto l'obiettivo. Se le carte marine non serviranno a molto, poco importa, avranno comunque fatto un buon viaggio !...

Più giovane del fratello Pierre di due o tre anni, Jean è diverso. Sorridente e molto aperto, ha sempre una storia da raccontare e un temperamento più avventuroso. La guerra li ha separati. Quando scopre il progetto di Pierre, riscopre gli anni dell'adolescenza in cui suo fratello, tra un combattimento e l'altro, gli insegnava a costruire delle cabine sul fiume. È felice di condividere per qualche settimana la vita con i parenti, giusto il tempo di completare la barca…Ma in realtà, non conosce per nulla suo fratello e gli manca il sogno che contraddistingue questa famiglia.

Perché proprio una barca? 
Una nota di Jean-François Laguionie

L'idea di associare un viaggio immobile a quello di Slocum ci èvenuta molto presto… 
Non si trattava solamente di dare al film ampi spazi marittimi di fronte alle porte chiuse del giardino, ma di dare il suo posto alla barca in costruzione. Per rivelare il suo vero ruolo. Se non naviga, deve avere altre cose da dirci... fv
E Anik Le Ray non ha esitato a porre le domande che in realtà non mi ero posto: perché tuo padre ha costruito una barca?... 
E perché non l'ha mai terminata...? Credo che l'incomprensione emotiva, abbastanza comune tra un figlio e suo padre, risponda a questa domanda. La barca è senza dubbio per Pierre un'arca necessaria per il trio familiare. Il momento rivelatore ai miei occhi è quando François scopre sia la lettera di un padre biologico che chiede di lui, sia il progetto della barca... Adora suo padre Pierre e non vuole preoccuparsi di un secondo padre. Come molti bambini, scopre che la vita è già abbastanza complicata così com'è... La barca gli apre orizzonti ancora più straordinari. Questo gli riempirà la vita per cinque anni. Il momento del passaggio dall'infanzia all'adolescenza, con la sua felice conclusione: passare ad altro...
Ma il punto di vista di un bambino su suo padre è solo una parte del film. Il discorso è più ampio: quello di tanti sogni su cui cominciamo a lavorare e che un giorno abbandoniamo… forse perché sono stati vissuti nella realtà. Potrebbe essere il cantiere di una casa che non finisce mai, di un libro che abbiamo cominciato a scrivere, ecc… 
(un film a cui lavoriamo da anni?…)! 
Si dice che sia il percorso che conta, non l'arrivo in cima… Una vecchia storia! Questo è dunque un vero film d'avventura.I rapporti tra i personaggi, con poco dialogo e una tenerezza a fil di pelle, sono tratteggiati con piccoli tocchi. L'animazione sembra funzionare meno in questo senso rispetto alle riprese reali. Ad esempio, gli viene chiesto di scegliere chiaramente da che parte stare, il film per bambini o quello per adulti... Io mi sono sempre rifiutato di farlo, convinto che si possa fare diversamente. 
L'animazione ormai permette di fare le cose in mezzi toni, senza utilizzare uno stile grafico troppo particolare, utilizzando una messa in scena e un montaggio prettamente cinematografico, dando molto spazio alla scelta delle voci e delle musiche… 
Il film è stato sviluppato in squadra. Una squadra che conosco bene, come Anik Le Ray con cui ho scritto e diretto diversi film… Pascal Le Pennec, autore delle musiche di Le Tableau e Louise en Hiver… e lo studio JPL films di Rennes. A livello grafico, il bisogno di coerenza mi ha spinto a creare da solo tutti i personaggi, i più importanti e le comparse, ispirandomi per queste ultime a fotografi dell'epoca come Doisneau, o a registi come Duvivier o Carné. Ho anche progettato la maggior parte dei set principali e tutti gli oggetti di scena. Il film ha poi beneficiato del talento e dell'impegno artistico dello Studio 352, in particolare di Denis Lambert e Pascal Gérard. 
La costruzione dell'imbarcazione, come le parti marittime, ha dato origine a numerosi studi. Quest'ultimo, grazie al diario di bordo di Joshua Slocum, grazie soprattutto alla collaborazione di Yvon Le Corre, il più meraviglioso progettista di barche che abbia conosciuto. Le avventure di questo primo tour mondiale in solitaria sono autentiche. Sia con i pirati che passando Capo Horn. 
Con il team JPL Films e Mélusine, abbiamo continuato il lavoro realizzato in Louise en Hiver, ovvero il mantenimento del tratto di matita sulla carta, che permette di eliminare il suo aspetto artificiale dall'animazione 3D... privilegiando l'ombra e la luce al colore. 
Per la prima volta ho potuto lavorare sulla scrittura finale della musica, modificando quindi l'immagine e il fuori testo con maggiore precisione. Ancora una volta, la musica è molto presente, non è lì per evidenziare le avventure ma per riflettere il morale dell'equipaggio... Per le registrazioni ha beneficiato del coinvolgimento dell'Orchestra Sinfonica della Bretagna. 
Il narratore, François adolescente, ci racconta ciò che ha vissuto qualche anno prima con la necessaria distanza. Non ho nostalgia di questo periodo della mia vita. Era un momento di felice libertà. Che la barca non finisse non era grave, anzi auspicabile per ciascuno dei tre personaggi. È stata una vera avventura. L'averla vissuta da vicino ha sviluppato in me una propensione per i sogni che mi è servita per tutta la vita. Il film quindi non è nostalgico…


dal pressbook del film

Eventi

• Presentato in anteprima nella selezione ufficiale del 77esimo Festival di Cannes.
• Presentato in concorso al 43esimo Festival del cinema d'animazione di Annecy.

Galleria

Una barca in giardino di Jean-François Laguionie - Poster
Una barca in giardino di Jean-François Laguionie - Poster orizzontale
Una barca in giardino di Jean-François Laguionie - Immagine dal film
Una barca in giardino di Jean-François Laguionie - Immagine dal film
Una barca in giardino di Jean-François Laguionie - Immagine dal film
Una barca in giardino di Jean-François Laguionie - Immagine dal film
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