House of love, in libreria torna Naike Ror
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Per parafrasare Jane Austen, è una verità universalmente riconosciuta che, nel mondo dell'editoria, ci sono libri scritti bene e libri scritti male. Ed è altresì vero che un libro scritto bene avrà sempre un valore aggiunto, ma che la bellezza di una lettura ha molto a che fare anche con il gusto di chi legge e col modo in cui una trama viene sviluppata. House of love, il libro di Naike Ror che esce il 22 marzo in libreria in una nuova edizione grazie ad Always Publishing, ha tutte queste caratteristiche. Scritto estremamente bene, attento al ritmo e allo sviluppo dei personaggi è uno di quei libri da cui è impossibile distogliere lo sguardo, che non puoi abbandonare finché non hai letto anche l'ultima parola dei ringraziamenti.
La storia si dipana su due piani temporali e spaziali. La prima è ambientata nel passato, in Kentucky, e vede la giovanissima Essie inseguire il sogno di continuare ad avere successo nel campo dell'equitazione, soprattutto nella speranza che la disciplina, nonché sua passione e ossessione, le permetta anche di ottenere una borsa di studio che le conceda l'ingresso in uno dei rinomati college dell'Ivy League. Tutto, però, cambia quando nel suo stesso club fa il suo ingresso Cruz, un ragazzo spavaldo e a tratti arrogante, che sembra avere come unico scopo quello di togliere a Essie il suo titolo. Tuttavia la vicinanza costante e la possibilità di confrontarsi portano i due cavallerizzi sulla soglia di un sentimento che non somiglia né all'odio né alla competizione e, anzi, sembra prendere il cammino opposto. Questo almeno finché non accade qualcosa che cambia tutte le carte in gioco e spezza ogni sogno di gloria. Otto anni dopo, Cruz è iscritto a Yale, è il presidente di una nota confraternita, è il miglior studente del suo anno ed è in lizza per l'ingresso in una confraternita che ha quasi le sembianze di una setta segreta. Ma Essie, che nel frattempo si è iscritta ad Harvard, non ha dimenticato quello che è successo quando era solo un'adolescente ed è disposta a tutto pur di ottenere la vendetta che crede di meritare.
Questa, in breve, è la trama di House of love, primo capitolo della saga degli American Creed - in self è stato pubblicato anche House of Pain - un romanzo di cui non vogliamo dire molto perché uno degli elementi più riusciti di questa operazione editoriale è proprio il ritmo che Naike Ror ha dato alla sua storia. Ogni svolta narrativa, ogni colpo di scena e ogni rivelazione si prende il suo tempo per essere portata all'attenzione del lettore. Questo, senza dubbio, rende House of Love una lettura non adatta ai lettori impazienti, a quelli che amano soprattutto le candele che si bruciano velocemente. È invece un romanzo intenso, lento nella migliore accezione del termine, che si prende il suo tempo per creare una diegesi che non è solo accattivante, ma anche perfettamente credibile. Leggendo il romanzo di Naike Ror si ha davvero la sensazione di sentire il caldo sulla schiena quando Essie è in sella al suo cavallo o di sentire lo sciabordio del fiume dove Cruz si allena con la sua squadra di canottaggio. Ancora una volta, come aveva già fatto coi suoi lavori precedenti, Naike Ror si dimostra abile nel costruire un racconto che sembra semplice, ma che richiede invece la maestria di chi sa cesellare le parole, pesandole con attenzione, creando un universo che appare reale non solo grazie all'evidente talento della scrittrice, ma anche alla sua professionalità, che l'aiuta a realizzare un contesto preciso, lucido, pensato al dettaglio.
House of love di Naike Ror - copertina libroI due protagonisti della storia sono due creature che portano impresso il sapore amaro di una delusione e di una sconfitta e l'aspetto interessante è che questi elementi non vengono risolti alla buona: non c'è nessun deus ex machina che scende dal cielo a risolvere tutti i problemi con la bacchetta magica. Al contrario. La sconfitta continua ad essere una possibilità, così come il fallimento. I problemi rimangono, anche quando il lieto fine sembra aver raggiunto il suo scopo. E proprio questa sorta di accettazione dello sbaglio, della sconfitta e della perdita sono gli elementi che rendono House of love un romanzo moderno, a tratti sano, che ci permette di guardare in faccia le tenebre che ognuno porta con sé e che a volte ci trasformano in una creatura mostruosa proprio come quella che vogliamo sconfiggere. La storia d'amore è a tratti struggente e a tratti dolorosa, ma non rinuncia nemmeno alla sua dose di "spicy", elemento sempre più richiesto nel mercato odierno. Ma Naike Ror non fa mai nulla di gratuito, non regala nulla per accontentare le aspettative del pubblico e sebbene sia il pubblico il suo destinatario, l'autrice riesce a rimanere comunque sempre fedele alla sua storia, che appare compatta e solida, senza alcun compromesso pensato per il mercato. Si è soliti pensare, con il classico pregiudizio di stampo sessista, che il genere romance sia un genere semplice e che tutti, alla fine, possano avventurarsi in queste lande narrative. Ma c'è un motivo se non tutti i romance sono di questo livello e se non tutte le scrittrici sono all'altezza di Naike Ror che, con questa riproposizione editoriale, si conferma a mani basse una delle migliori penne del panorama letterario italiano.