Vampira umanista cerca suicida consenziente, recensione del teen horror canadese
pubblicato da Matilde Capozio
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Sappiamo che i vampiri non passano mai veramente di moda sullo schermo: e così, se abbiamo appena visto in sala la rilettura di Nosferatu firmata da Robert Eggers, arriva adesso da noi in homevideo, per la piattaforma IWonderfull, il film Vampira umanista cerca suicida consenziente.
Protagonista della storia è Sasha (Sara Montpetit, già vista nel drammatico Falcon Lake), la quale ha una spiccata sensibilità e una passione per la musica, qualità che però non bastano per farla apprezzare (al contrario, suscitano preoccupazione e disapprovazione) nella sua famiglia di vampiri: i suoi parenti infatti non vedono l'ora che a Sasha spunti un bel paio di canini affilati e che possa andare lei stessa a caccia di esseri umani da azzannare, invece di continuare a consumare le loro scorte di sangue. Nel frattempo, Paul (Félix-Antoine Bénard) è un adolescente introverso, vittima di bullismo a scuola e al lavoro, che cova da tempo pensieri suicidi; quando le strade di Sasha e di Paul si incrociano per caso, i due cominciano a chiedersi se il loro incontro non possa rappresentare una soluzione ai tormenti che affliggono entrambi, stringendo un'insospettabile alleanza.
Vampira umanista cerca suicida consenziente è l'opera prima, dopo una serie di cortometraggi molto apprezzati, della regista e sceneggiatrice canadese Ariane Louis-Seize, premiata al Festival del cinema di Venezia nella sezione Giornate degli autori, dove il film è stato presentato in anteprima nel 2023.
Questo esordio è dunque un mix di generi, a partire dall'horror riletto in chiave umoristica, ma anche un teen drama, il tutto pervaso da una malinconia dolcemente dark e gotica.
In quella che è anche una storia di formazione troviamo quindi due personaggi uniti da una certa angoscia esistenziale e un disagio che li portano a sentirsi sempre fuori posto sia dentro che fuori il loro nucleo familiare, vittime di un'inquietudine che li pervade e li consuma per lo più dall'interno, con qualche occasionale eccezione in cui si manifesta sotto forma di violenza quasi rassegnata.
Alcuni critici hanno sollevato un paragone con Tim Burton, a partire dal look di Sasha che può ricordare quello dell'adolescente Winona Ryder nel primo Beetlejuice, fino ad arrivare alla giovane Addams protagonista della serie Mercoledì, senza però averne quell'aria più cool e cinicamente consapevole.
Il film è stato girato in una Montréal ripresa quasi sempre (per ovvi motivi) di notte, fornendo quindi uno scenario di per sé piuttosto cupo e desolato, ma senza precisi connotati spazio-temporali che esaltano così l'atmosfera fiabesca e universale della vicenda, accompagnata da una colonna sonora che spazia da Vivaldi a Brenda Lee.
In questa storia che avremmo potuto immaginare anche nel formato di una miniserie, con episodi dedicati in maniera più approfondita, ad esempio, ai personaggi secondari come i genitori, l'autrice opta invece per un film piccolo, anche nella durata che supera appena i novanta minuti, e dallo sguardo intimista: la messa in scena è visivamente piuttosto cauta oltre che casta, senza dettagli eccessivamente sanguinolenti o sequenze audaci che sarebbe anche lecito immaginarsi, visto il tema.
Vampira umanista cerca suicida consenziente è quindi un teen horror sentimentale anche se non necessariamente romantico, che non compie scelte radicali né manda messaggi particolarmente provocatori, ma punta su una storia semplice da cui traspare l'affetto per i suoi protagonisti imperfetti e dubbiosi, ma di fondo altruisti e compassionevoli.
