Venom - The Last Dance, recensione del film con Tom Hardy

Venom - The Last Dance è un film che probabilmente non piacerà moltissimo ai puristi del fumetto o agli amanti del cinema action. E' una commedia tout court, eccentrica, strampalata, che non ha alcuna pretesa autoriale né alcuna ambizione al di là di quella di intrattenere il pubblico che paga il biglietto. L'attore protagonista Tom Hardy riempie lo schermo.

Venom The Last Dance, scena da trailer
Venom The Last Dance, scena da trailer

Esce oggi in tutte le sale d'Italia Venom - The Last Dance, pellicola che vede l'attore Tom Hardy tornare a indossare i panni del simbionte Venom e affrontare le conseguenze degli eventi già visti in Venom: La Furia di Carnage. La pellicola, terza di una trilogia che chiude il (primo) cerchio dedicato all'antagonista di Spider-Man, si apre in Messico, dove Eddie Brock (Tom Hardy) comprende di essere un fuggitivo e un ricercato. Ma questo è il problema minore che Eddie e Venom devono affrontare. Nelle profondità dell'universo, infatti, il "creatore" dei simbionti, punta a uscire fuori dalla sua prigione. Per farlo, però, ha bisogno del cosiddetto Codex di cui è "custode" Venom. Sulla Terra, dunque, arrivano spaventose creature aliene che hanno il compito di trovare il Codex e assicurare così la libertà al loro signore. Intanto, sotto l'area 51, in un laboratorio segreto, una scienziata (Juno Temple) sta studiando i simbionti e il loro modo di "unirsi" agli esseri umani.  Il tutto sotto lo sguardo arcigno di un soldato (Chiwetel Ejiofor), che vorrebbe semplicemente annientare tutto ciò che non rientra nel genere umano.

Venom in Venom: The Last Dance Venom in Venom: The Last Dance / credit: courtesy of Sony Pictures; Copyright 2024 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

Proprio come avveniva anche nei due capitoli precedenti, Venom - The Last Dance è un film che probabilmente non piacerà moltissimo ai puristi del fumetto o agli amanti del cinema action. La regista Kelly Marcel decide di seguire il tone of voice dei due film precedenti e accetta di non prendersi troppo sul serio. Al contrario realizza una commedia tout court, eccentrica, strampalata, che non ha alcuna pretesa autoriale né alcuna ambizione al di là di quella di intrattenere il pubblico che paga il biglietto. Molti definirebbero la saga di Venom un guilty pleasure e questo tipo di etichetta non è nemmeno così sbagliata. Sebbene nessuno debba mai sentirsi in obbligo di giustificarsi per le cose che ama, come se il piacere fosse qualcosa per cui sentirsi "colpevole", Venom - The Last Dance mantiene entrambi gli aspetti: il guilty e il pleasure. Da una parte lo spettatore si trova a fare totalmente il tifo per un antieroe pieno di sfumature: un uomo buono, ma non perfetto. Un alieno cattivo, ma gentile. Una dicotomia, questa, che in The Last Dance si evince con maggior chiarezza, anche (e soprattutto) a causa di alcune decisioni e scelte che Eddie prende durante il film. La visione, però, è sempre così divertente e coinvolgente, che non si può fare a meno di divertirsi. Tutto è estremamente esagerato: le battute su Tom Cruise, gli scherzi quasi meta-cinematografici sulla bellezza di Tom Hardy, la danza sulle canzoni degli ABBA e persino i turisti appassionati di alieni e guidati da Rhys Ifans che non servono ad altro se non a rendere ancora più colorato e folle l'intero impianto narrativo.

Tom Hardy come Eddie Brock/Venom in Venom: The Last Dance Tom Hardy come Eddie Brock/Venom in Venom: The Last Dance / credit: courtesy of Sony Pictures; Copyright 2024 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

Tom Hardy torna a interpretare una versione moderna ed eccentrica dell'archetipo del Dottor Jekyll e di Mr. Hide, dialogando con se stesso e con il suo alter-ego oscuro, dimostrando ancora una volta il suo talento e il modo in cui esso si presta anche a film che non sono necessariamente autoriali e di nicchia. L'attore riempie lo schermo: a volte bastano i primi piani del suo volto che scruta un orizzonte che non offre punti di riferimento; altre volte il protagonista ha bisogno di moto, di abiti eleganti, di ciabatte tutt'altro che eleganti. Ogni oggetto di scena diventa una sorta di strumento magico che Tom Hardy recupera e utilizza per dare concretezza al suo personaggio, per renderlo sfumato e pieno di contraddizioni, ma senza mai dimenticare che lo scopo del cinema non è quello di guardarsi addosso, ma di dialogare con chi paga un biglietto, con chi si siede in una sala buia e finge di trovarsi da un'altra parte. Ecco, Venom - The Last Dance fa questo: ci fa dimenticare dell'odore dei pop-corn e del vociare sussurrato degli altri cinefili. Ci trasporta via da una semplice sala cinematografica e ci fa correre insieme a Eddie in un'America polverosa e contraddittoria, quasi sempre con il sorriso sulle labbra. E questo, di sicuro, non è poco. Anzi.

Venom: The Last Dance - Dal 24 ottobre al cinema - Final Trailer
Venom: The Last Dance - Dal 24 ottobre al cinema - Final Trailer