
Love Lies Bleeding

Trama
Lou (Kristen Stewart), scontrosa e solitaria, gestisce la palestra del padre (Ed Harris) quando nella sua vita arriva Jackie, (Katie O'Brien), un'ambiziosa culturista diretta a Las Vegas per inseguire il suo sogno. Le due si innamorano perdutamente, ma il loro amore le trascina in un vortice di violenza, facendole precipitare nella rete criminale della famiglia di Lou.
Info Tecniche
Cast
Cast e Ruoli:
Daisy
Jackie
Beth
Billy
Lou Sr.
O'Riley
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Note di Produzione
Love Lies Bleeding è una storia d'amore e di violenza, due cardini della rappresentazione cinematografica americana. È il racconto di una fuga che rompe gli schemi, illuminata dalla magia del deserto e di strade sterrate senza fine. Rose Glass sceglie un linguaggio cinematografico per raccontare la storia di Lou, solitaria e scontrosa, che gestisce una palestra dove incontra per caso un'aspirante bodybuilder che presto diventerà fuorilegge, innescando nella piccola città del New Mexico una furiosa reazione a catena. Nella trama e nella regia non c'è nulla di prevedibile: Glass e il suo cast - Kristen Stewart, l'esordiente Katy M. O'Brian, Ed Harris, Dave Franco e Jena Malone - mescolano spunti da commedia noir, drammi familiari e sete di vendetta per esplorare la forza distruttiva dell'eccesso, dell'ambizione e dell'amore più folle.
Love Lies Bleeding, è il secondo lungometraggio della regista britannica Rose Glass e il primo ambientato negli Stati Uniti, un paesaggio che nelle sue mani è allo stesso tempo familiare e stranamente inedito. Glass ha debuttato nel 2020 con Saint Maud, esordio di che le è valso il plauso della critica quale tour de force nel terrore più assoluto. Nonostante abbia dovuto fare i conti con la pandemia, il film è diventato subito un classico di culto.
In Love Lies Bleeding la regista continua a seguire l'istinto e a infrangere le regole, come nel suo primo lungometraggio, ma si lascia alle spalle l'ambientazione di Saint Maud optando per un'atmosfera radicalmente diversa. Insieme all'amica e collega regista Weronika Tofilska, scrive una sceneggiatura che è quasi agli antipodi di Saint Maud, dando vita a un thriller ambientato negli sconfinati spazi del West americano. Il film racconta la storia di Jackie, giovane e ingenua culturista in cerca di fama, che arriva in città per prepararsi a partecipare a una gara di bodybuilding a Las Vegas e incontra Lou alla Crater Gym. Inizia così un'odissea fatta di amore e desiderio, sete di vendetta e smania di fuga.
Il film rompe gli schemi mescolando grandi scenografie, effetti speciali e improvvise incursioni nel fantasy, costringendo Glass a ripartire da zero e imponendole un radicale cambio di marcia: "Mi sembrava salutare provare a fare qualcosa di diverso. Per quanto riguarda la storia in sé e la decisione di scriverla a quattro mani, sono convinta che la collaborazione porti sempre qualcosa di nuovo ed esaltante. Sapevo di voler realizzare un film esagerato e grandioso con un umorismo molto dark".
Nonostante l'ambientazione sia così diversa, secondo Glass i due film hanno in realtà lo stesso riferimento tematico. "Entrambi parlano di persone che cercano una trasformazione e delle dinamiche di potere. Solo che questa volta è come se il messaggio fosse, 'Se pensate che essere soli sia difficile, provate a essere innamorati!'", dice Glass ridendo. "Spesso l'amore viene presentato come la massima aspirazione, qualcosa che ti trasformerà in meglio, ma la realtà è più complicata. Love Lies Bleeding esplora proprio questa zona grigia: l'amore parassitario che è fonte di egoismo e la sua capacità di farti sentire esaltato e terrorizzato allo stesso tempo".
Glass si proponeva di stravolgere i luoghi comuni cinematografici e ammette che il film "rimette in discussione l'idea del 'personaggio femminile forte' e si interroga su ciò che la gente intende veramente quando usa questa espressione. Sapevo di voler fare qualcosa con una culturista, una donna che ha una forza innegabile, sia mentale che fisica, e che si ritrova a essere sfruttata e manipolata da chi la circonda".
Glass spiega così la decisione di utilizzare come sfondo il mondo relativamente inesplorato del bodybuilding degli anni '80: "Abbiamo scelto di ambientare il film negli anni '80 perché è stato senza dubbio il decennio dell'eccesso. Il riferimento al culturismo e agli steroidi usati da Jackie porta a riflettere sui pericoli dell'artificiosità e dell'ambizione fine a sé stessa".
Il luogo scelto da Glass e Tofilska per ambientare la storia incarna perfettamente la parte più squallida dell'America: una sgangherata palestra di box e una sorta di campo di tiro nel deserto, tra le rocce rosse e scoscese del Nuovo Messico. Il paesaggio e l'ambiente rispecchiano le complicate vite interiori dei personaggi principali. "Ci è voluto un po' prima di scegliere l'America", dice Glass. "Abbiamo valutato brevemente l'idea della Scozia, ma con tutti quei muscoli e le pistole l'America era la scelta più sensata; l'aspetto melodrammatico della storia si adattava bene a quel mondo. È una versione piuttosto distorta ed esasperata dell'America - come tutto il film, credo che abbia un piede nella realtà e uno tra le nuvole. Né io né Weronika veniamo dagli Stati Uniti, quindi la versione dell'America che vedete nel film è frutto della nostra immaginazione e dell'onnipresente influenza americana che deriva dai film e dalla televisione".
Sebbene in Love Lies Bleeding si possano individuare riferimenti a molte altre produzioni cinematografiche, il film si distingue per il modo in cui pastiche e realtà si scontrano e si trasformano a vicenda. Durante la fase di preparazione (prima di cominciare le riprese), Glass ha distribuito ad alcuni dei protagonisti e alla troupe una lista di film da vedere che spaziava da Showgirls, il thriller erotico di Paul Verhoeven, a Crash e le lamiere distrutte di David Cronenberg, dal racconto cyberpunk di A Snake of June di Shin'ya Tsukamoto, fino a Paris, Texas di Wim Wenders con le sue atmosfere evocative del Sud-Ovest degli Stati Uniti.
Se il cast ha trovato ispirazione in tutte queste influenze, a coinvolgerli più di tutto è stata l'originalità dell'approccio di Glass. "Sono pochi i registi che fanno film così vivaci e stilizzati come Rose", dice Kristen Stewart. "I suoi film non tendono a emulare altri film, anche se si possono trovare vari riferimenti come fonte di ispirazione. Ciò che fa Rose è talmente onesto e sincero che la struttura, l'architettura e la voce del film diventano solo ed esclusivamente suoi. Penso che quello che le interessa sia spaventare sé stessa e gli altri non per farti provare qualche emozione forte, ma per portarti a riflettere e a guardarti dentro".
Aggiunge Dave Franco: "In questo film non si capisce mai che piega prenderà la storia. L'atmosfera è allo stesso tempo strana, spaventosa, umana e piena di orribili drammi familiari. E quello che adoro di Rose è che va sempre fino in fondo. Ti rendi conto che in questo film può succedere di tutto, il che ti tiene incollato e sulle spine a ogni passo. E poi, anche se le cose che accadono sono spinte all'estremo e i personaggi sono imperfetti, credo che molti riescano a immedesimarsi nelle vicende che vivono i personaggi".
Lou e Jackie contro il mondo
Le coppie criminali del cinema hanno assunto molte forme, da Bonnie & Clyde e Badlands a Thelma & Louise, Raising Arizona e Natural Born Killers, ma non ce n'è mai stata una come Lou e Jackie: Lou con il suo taglio di capelli fai-da-te, le magliette strappate, i segreti che si porta dentro e un'energia soffocata da un carattere introverso, e Jackie con i suoi bikini scintillanti, i muscoli sinuosi e una ingenua dolcezza dietro cui si nasconde una spietata assassina. Potrebbero sembrare del tutto incompatibili e invece si ritrovano follemente innamorate. "Nonostante i lati oscuri e la stranezza di questi personaggi, quello che mi piace è che Kristen e Katy fanno emergere la dolcezza, la tenerezza e il calore nel rapporto tra Lou e Jackie", dice Glass.
Già quando Glass e Tofilska scrivevano la sceneggiatura, Glass aveva in mente Kristen Stewart, e solo Kristen Stewart, per il ruolo di Lou. "Kristen è stata l'unica a cui abbiamo offerto il ruolo e fortunatamente aveva visto Saint Maud e le era piaciuto", ricorda Glass.
Kristen Stewart deve la celebrità al ruolo di Bella Swan nella popolarissima serie Twilight. Da allora la sua carriera ha seguito direzioni varie, mettendo in evidenza sia la sua versatilità che il suo approccio perspicace a personaggi complessi. La sua interpretazione della principessa Diana in Spencer di Pablo Larrain le ha fatto ottenere una nomination all'Oscar e l'attrice ha anche ricevuto riconoscimenti dalla National Film Society of Film Critics e dal New York Film Critics Circle per il suo ruolo nel dramma psicologico di Oliver Assayas Clouds of Sils Maria.
Inizialmente Glass temeva di sentirsi intimidita di fronte a una star del calibro della Stewart, invece fin da subito ha scoperto di avere in comune la stessa sensibilità e lo stesso senso dell'umorismo. "Kristen è incredibilmente concreta. Ricordo di aver parlato con lei all'inizio e mi ha detto: 'A volte ti vengono offerti dei ruoli che ti fanno pensare: 'Oh, questo non so se riesco a farlo. Non so se ce la posso fare', ma quando ho letto il tuo copione ho pensato: 'Chi altro potrebbe interpretare questo ruolo?'"
L'effetto devastante di Jackie sulla vita tranquilla e solitaria di Lou ha convinto immediatamente Stewart. "Non avevo mai visto in un film la dinamica che si instaura tra questi due personaggi", commenta l'attrice. "Non avevo mai visto l'effetto di una forza inarrestabile che incontra una roccia stagnante e la manda in frantumi. Non capita spesso di avere l'opportunità di smontare un luogo comune come il modo in cui le donne arrivano a vincere. In questo film vinciamo in modo sporco e non è una cosa facile da guardare, ma so anche che arriverà dritta allo stomaco di molte donne di tutto l'universo".
Lou è dura, distante, stanca di avere a che fare con un padre malato di potere ma protettivo e pronta per buttarsi anima e corpo nell'amore, un mix in cui Stewart ha trovato pane per i suoi denti. "All'apparenza Lou è estremamente spietata perché è cresciuta secondo l'educazione criminale ricevuta dal padre, che credo in fondo ammiri perché ha sempre il controllo della situazione", dice la Stewart. "Penso che Lou voglia davvero essere una brava persona. Cerca sempre di fare qualcosa per sistemare i casini degli altri. Tuttavia sa anche di cosa è capace e, quando si arriva al dunque, non esita a proteggere ciò che ama".
In Jackie, Lou trova lo sfogo per esprimere tutto ciò che ha represso. "Jackie è come un filo elettrico scoperto", ride Stewart. "È aperta, porosa, viva e reattiva. Lou è certamente affascinata dalla sua fisicità, ma ancor più dalla sua energia. È come se in lei tutto fosse sporgente, mentre in Lou tutto è concavo. Sono semplicemente in sintonia. Lou cerca di passare inosservata e di non farsi notare da nessuno, mentre Jackie è un inarrestabile unicorno scintillante".
La ricerca di un'attrice per il ruolo di Jackie è stata più difficoltosa. Fin dall'inizio Glass ha pensato a una vera culturista che fosse alle prime armi con la recitazione e che il pubblico potesse scoprire insieme a Lou. Spiega Glass: "La questione quando si opta per un personaggio che fa bodybuilding è che non ci puoi girare attorno, non c'è nulla dietro cui nascondersi. C'è un modo solo per avere quell'aspetto ed è attraverso anni di lavoro costante".
Ma recitare nel ruolo complesso di co-protagonista insieme a Kristen Stewart richiedeva doti attoriali non indifferenti. I direttori del casting di Betty Mae hanno deciso di allargare la rete per trovare qualcuno di nuovo e di grande talento e hanno setacciato gli Stati Uniti visionando centinaia di video. "Abbiamo cercato nell'ambito del culturismo, della boxe, della lotta, del sollevamento pesi, persone che non avevano mai recitato prima, così come molte attrici emergenti che avevano un background sportivo e che avrebbero potuto in teoria raggiungere la giusta forma", racconta Glass. "Abbiamo visto molte interpreti interessanti, ma a un certo punto abbiamo cominciato a temere che non saremmo riusciti a trovare qualcuno che sapesse davvero incarnare tutto ciò di cui avevamo bisogno, fisicamente e anche dal punto di vista della performance". Mano a mano che la ricerca continuava senza risultati e la data dell'inizio delle riprese si avvicinava, aumentava il nervosismo. Poi, un giorno, è apparso sul video il volto di Katy O'Brian. "Katy ci è piaciuta da subito", dice Glass, "e aveva una meravigliosa presenza sullo schermo. Abbiamo organizzato un reading con Kristen per valutare la loro compatibilità e alla fine ci siamo guardati e ci siamo detti: 'Oh, grazie a Dio, finalmente l'abbiamo trovata'".
Per Katy M. O'Brian, che ha recitato in diverse franchise come Ant-Man and The Wasp: Quantumania e The Mandalorian, Love Lies Bleeding rappresenta il primo ruolo drammatico importante. O'Brian ammette che accettare di partecipare al film non è stato affatto facile: "Onestamente, dopo aver letto il copione ero terrorizzata", confessa. "Sapevo che sarebbe stata l'impresa più difficile della mia carriera. Mi sentivo intimidita e allo stesso tempo profondamente motivata. Mi sono assolutamente innamorata di Jackie e ho sentito che quel ruolo doveva essere mio".
O'Brian si è innamorata soprattutto della determinazione di Jackie ... e della sua natura più selvaggia. "Jackie è una persona avventurosa e piena di energia", dice O'Brian. "Proviene da un ambiente difficile, ma a spingerla sono la ricerca dell'eccellenza e il desiderio di essere apprezzata, amata e notata, come accade a molta gente. Il suo obiettivo è vincere una gara di bodybuilding. Ma l'incontro con Lou la mette in crisi. Il dramma familiare di Lou inizia a farle perdere la bussola. È come se Jackie fosse il fuoco e Lou l'acqua. Lou fa la stessa cosa ogni giorno mentre Jackie è un turbine che porta il caos".
O'Brian, esperta di arti marziali, ha partecipato a gare di bodybuilding e continua a praticare il powerlifting nei suoi allenamenti, ma non era neanche lontanamente nella forma giusta per il film, uno stato agonistico di massima muscolatura e bassa percentuale di grasso corporeo che non è destinato a durare nel tempo. Così si è buttata a capofitto in un programma di allenamento intensivo seguendo una dieta rigorosa per costruire e affinare il fisico di Jackie. "Ho lavorato con un trainer, Steve Zim, che mi ha davvero messo in riga e mi ha aiutato a raggiungere la giusta forma più velocemente di quanto immaginassi", spiega O'Brian. "Facevo tre ore di esercizio al giorno e seguivo una dieta specifica, poi ho fatto anche un ciclo di disidratazione quando le riprese si avvicinavano. Mi è piaciuto molto avere la possibilità di fare una posa completa di bodybuilding nel film. Mi sono sentita come Jackie che si allenava per questa gara, in un certo senso l'ho fatto anche io".
Allo stesso tempo, O'Brian voleva calarsi più a fondo nei panni di Jackie, andando oltre la superficie oliata della sua pelle. "Volevo che la gente vedesse Jackie come una persona e che riuscisse a coglierne la personalità anche se la sua ambizione non è quella che generalmente ci si aspetta nella nostra società. Volevo che la gente vedesse che non c'è nulla di strano o di vergognoso nel fatto che una donna metta su i muscoli. Può esserci una vera bellezza in tutto questo".
Quando Jackie inizia a fare uso di steroidi, nell'universo del film l'effetto è una sorta di incantesimo, che la trasforma istantaneamente in una persona aggressiva, spaventosa, una sorta di Incredibile Hulk. È colpa degli steroidi? "Forse è l'amore di Lou che la trasforma, che fa emergere qualcosa di oscuro che ci portiamo dentro", riflette Glass.
Stewart ammette di essere rimasta sbalordita dall'impavida interpretazione di O'Brian. "Katy dà tutta sé stessa, è presente e straordinaria nel ruolo di Jackie. Possiede la rara capacità di trasformarsi e la sua trasformazione mi lasciava ogni giorno senza fiato. La sua forza non deriva dal fatto che è muscolosa, ma dalla sua energia vitale. La sua presenza nel film mi ha davvero toccato nel profondo".
Lou Senior e famiglia
"La gente deve avere paura del mio personaggio?", chiede sornione Ed Harris riguardo al padre di Lou, Lou Senior, criminale di professione e trafficante d'armi, nonché appassionato collezionista di coleotteri, che in sostanza gestisce la piccola città del New Mexico dove è ambientato Love Lies Bleeding. "Beh, dipende da quello che fanno. Se si comportano bene, se non cercano di scavalcarmi, non c'è motivo di avere paura. Sono un tipo piuttosto gentile. Ma se fai qualcosa che non mi va a genio, allora sei nei guai. Non ho problemi a occuparmi delle persone che non mi vanno a genio, mettiamola così".
L'interpretazione audace ed eccentrica di Harris, per non parlare dell'acconciatura che è praticamente un personaggio a sé, ha conferito al ruolo di Lou Senior dimensioni impreviste. Come le sue colleghe sul set, Harris ha accettato il ruolo perché voleva lavorare con Glass. "Prima di tutto, ha una visione molto personale e poi è intelligente", spiega. "Ha anche una grande immaginazione. Non ha paura di uscire dagli schemi, certo, ma è molto scrupolosa, è un mix che apprezzo molto. In questo senso mi ricorda Peter Weir. Presta davvero attenzione ai dettagli, ti indica la direzione e ti aiuta a comprendere la verità del momento".
La dinamica padre-figlia tra Lou Senior e Lou è tutt'altro che normale. Si conoscono molto bene, ma questo implica che conoscono anche tutti gli scheletri nell'armadio di famiglia – in senso molto letterale. "Ci sono cose del passato a causa delle quali ora Lou odia il mio personaggio", descrive Harris. "E la situazione non fa che peggiorare con l'avanzare del film. Rose ha un'immaginazione un po' perfida e la mette sicuramente a frutto in questa storia".
Stewart si è particolarmente divertita a esplorare gli intrecci emotivi (e criminali) tra Lou e suo padre. "Abbiamo una storia piuttosto sordida, intrisa in egual misura di rabbia non elaborata e amore", racconta l'attrice. "L'approccio di Ed al personaggio è stato così tenero che mi ha davvero aiutato a capire quanto sia esasperante per Lou il fatto che avrebbero potuto avere tutto. È un avversario formidabile, ma è anche il tipo di padre che vorresti tanto che ti desse dei consigli e ti dicesse che ti vuole bene. Una combinazione possibile solo con un attore incredibile come Ed, lui riesce a far emergere un'intera vita nei suoi personaggi, al di là di quello che c'è scritto sulla pagina".
Harris ha sorpreso Glass dando a Lou Senior uno stile personale molto sfacciato. "Ho detto a Ed, 'vorrei che il tuo aspetto fosse diverso da quello a cui siamo abituati'", ricorda Glass. "E lui mi ha risposto, 'Magari potrei avere una coda di cavallo o qualcosa del genere'. Mi immaginavo qualche ciocca di capelli. Invece si è fatto mettere quelle incredibili extension da un amico parrucchiere. Mi ha mandato una foto con questi capelli pazzeschi che erano una via di mezzo tra il rigoglioso e il cugino Itt della Famiglia Addams. E io ho pensato: Fantastico! Poi l'ho mostrata a Kristen, le ho detto, 'Guarda Ed Harris con questi capelli pazzeschi', e lei ha tirato fuori il telefono e mi ha mostrato una foto di suo padre. Insomma, viene fuori che ha gli stessi capelli. E mi ha chiesto: 'Hai trovato una foto di mio padre e l'hai mandata a Ed?' Ma no, è stato Ed a scegliere questa acconciatura molto particolare, che sembrava fatta apposta".
Anche l'altra figlia di Lou Senior, Beth, ha una serie di problemi relazionali. È sposata con JJ, uomo taciturno e brutale dall'aspetto dimesso, la cui violenza scatena la rabbia silenziosa di Lou e, a sua volta, la furia esplosiva di Jackie. Per interpretare JJ, Glass è andata controcorrente scegliendo Dave Franco, attore candidato agli Emmy e noto per lo più per i ruoli comici.
"Dave non è una scelta scontata per questo ruolo ed è questo che mi è piaciuto, perché molto spesso i mostri non sembrano tali", dice Glass. "Il suo personaggio riassume in sé tutta una serie di tratti ignobili, sgradevoli e tossici, ma Dave non dà affatto questa impressione. Anzi, è un ragazzo così dolce e affascinante che riuscirebbe a ingannare chiunque, finché non si scopre di cosa è capace".
Franco ha affrontato il personaggio concentrandosi sui suoi enormi difetti, ma apportando un tocco di comica goffaggine al suo lato più oscuro. "La comicità di questo personaggio deriva dal fatto che pensa di essere molto più figo di quanto non sia. Pensa di essere molto più intelligente di quello che è, ma in realtà è evidente a tutti che è uno stronzo", spiega Franco. "Ho voluto puntare su questa finta sicurezza e portare un po' di leggerezza all'interno di quelli che sono alcuni momenti davvero pesanti".
Franco ha apprezzato soprattutto la tensione tra il suo personaggio e Lou, il personaggio di Stewart. Spiega Franco: "Lou non gli piace affatto, JJ è consapevole che sta cercando di allontanare sua moglie da lui. La situazione degenera al punto che i rapporti si fanno davvero tossici. Ma grazie a Kristen, lavorare insieme è stato molto piacevole, ti mette subito a tuo agio. Girare la scena in cui ci scontriamo in modo violento è stato davvero emozionante".
Il ruolo di Beth è affidato a Jena Malone, candidata ai Golden Globe e due volte vincitrice del premio Screen Actors Guild, nota per il ruolo di Johanna Mason nella serie Hunger Games. "Jena e Kristen sono due sorelle molto convincenti", osserva Glass. "Si conoscono da molto tempo, quindi sono assolutamente a loro agio insieme. Jena è un'attrice incredibile ed è stata molto disponibile a provare diverse soluzioni per Beth".
Malone descrive Beth come "una sopravvissuta alla violenza domestica, qualcosa con cui ha a che fare da molto tempo e nessuno ha mai fatto nulla al riguardo. Nel 1989 non vivevamo in un mondo in cui esisteva un sistema per aiutare le donne vittime di questo tipo di violenza. La situazione di Beth pone le basi per l'emergere di un certo tipo di giustiziere". Vedere Glass giocare con le convenzioni cinematografiche e farle proprie è stata per Malone la parte più luminosa di un ruolo oscuro. "È una regista che smonta i generi cinematografici e li trasforma", dice. "Anche se sono nel cast, cercare di descrivere questo film non è facile. È un fantasy queer? È un thriller? È una storia d'amore? È così tante cose diverse e non assomiglia a niente. Oscilla costantemente tra camp, commedia, amore, tra la depravazione e le complessità della natura umana".
Il mondo visivo
Ambientato in un paesaggio western reso leggendario dalla sua aspra e sinistra bellezza, il film fa propria l'America secondo la visione e lo stile della regista. Il New Mexico degli anni '80 di Glass è spigoloso e sudicio e l'atmosfera è così intensa che si riescono a percepire il sapore del marciume e l'odore del sudore. Ma anche se il film si incentra su come una piccola città meschina può distruggere i sogni, esplode anche in momenti sublimi e surreali di shock e beatitudine.
"Volevo che il film trascinasse lo spettatore in un mondo visivo dinamico", dice Glass. "È stato molto stimolante per tutti noi avere una tavolozza molto più grande con cui giocare rispetto a ciò che avevo fatto prima".
Anche il produttore Oliver Kassman è d'accordo: "Per noi era importante costruire un mondo specifico e peculiare che fosse proprio del film. Le storie di Rose sono in modalità quasi soprannaturale e Albuquerque e il deserto circostante erano perfetti: le dimensioni, il carattere e la bellezza degli ambienti ci hanno fornito una tavolozza incredibile con cui lavorare, permettendoci anche di allontanarci dal mondo conosciuto".
Per esplorare questa tela così grande, la regista ha lavorato con un team che comprendeva anche il direttore della fotografia di Saint Maud, Ben Fordesman. "Avendo lavorato insieme in Saint Maud, Ben e io abbiamo sviluppato un modo di comunicare che è stato fondamentale in Love Lies Bleeding e abbiamo continuato a costruire sulla base di un linguaggio visivo simile che danza tra realtà radicata e teatralità esaltata".
Aggiunge Fordesman: "Abbiamo passato al setaccio un'enorme serie di riferimenti visivi di altri film che potevano esserci utili. Rose mi ha chiesto di guardare, ad esempio, Showgirls, Paris,Texas, Barfly, To Live and Die in LA e Mystery Train. L'idea era creare un'immagine intrisa di America e personalmente ho molto apprezzato il lavoro del direttore della fotografia Robbie Müller con Wim Wenders in Paris, Texas e di William Friedkin in To Live and Die in LA, soprattutto l'uso della luce esistente, in particolare l'illuminazione artificiale dei lampioni ai vapori di mercurio che produceva un'audace tonalità verde-blu, un elemento importante che abbiamo dovuto ricreare con le moderne apparecchiature di illuminazione a LED. L'effetto, abbinato all'ultima ora di luce blu del crepuscolo, è magico e per questo abbiamo girato il più possibile in queste condizioni".
Glass ha chiesto alla scenografa Katie Hickman (We the Animals) di seguire la stessa logica anche nelle scenografie. "Continuavo a ripetere a Ben e Katie la parola grungy", ricorda Glass. "Volevo che tutto fosse viscerale e tattile e che non fosse mai troppo pulito o carino, ma che allo stesso tempo avesse qualcosa di melodrammatico".
Hickman ha preso le parole di Glass alla lettera. "Sono entrata in quel grungy a tutto tondo", dice Hickman ridendo. "Gran parte della storia si svolge di notte, ma abbiamo ulteriormente accentuato l'oscurità anche con un po' di leggerezza e di comicità, soprattutto con alcuni dei look più rappresentativi degli anni '80. Per esempio, abbiamo usato il color pesca del deserto e il verde salvia in alcune delle location più elevate, come la villa di Lou Senior. Avevamo a disposizione tanti set molto spaziosi e dettagliati che potevamo sfruttare al meglio. Ma l'idea principale era che ogni elemento doveva essere un po' strano, un po' nostalgico e di impatto, facile da ricordare".
La Crater Gym, che ha preso vita da zero in un magazzino che Hickman ha rivestito con pannelli di legno, moquette sudicia e attrezzature per il sollevamento pesi dismesse, nella visione di Glass doveva essere un mondo avvolgente e a sé stante. "Volevo una struttura piena di lamiera e di cemento, che facesse percepire la polvere sul pavimento e il sudore sulle pareti", spiega Glass. "La palestra doveva rispecchiare il personaggio di Kristen e la sua sensazione che questa città senza uscita la sta trascinando sempre più in basso".
Aggiunge Hickman: "Abbiamo fatto molte ricerche sulle vecchie palestre squallide, sgangherate e fai-date, quelle in cui magari c'è un'intera parete di pannelli di legno e sono tutti diversi, perché sono state realizzate man mano. Questa era l'atmosfera che volevamo per la Crater Gym".
Gli spazi aperti del Nuovo Messico sembrano evocare ambizioni umane altrettanto illimitate, come nel caso della villa di Lou Senior, che Hickman si è divertita moltissimo a creare. "E' un personaggio così selvaggio", osserva. "Volevamo che la sua casa parlasse da sola, quindi abbiamo osato molto. Il massimo è stata la realizzazione di terrari speciali per la collezione di coleotteri, di cui alcuni con vetro a strappo, per una scena indimenticabile".
Per Ben Fordesman queste ambientazioni del Nuovo Messico si sono rivelate una tela perfetta. "Ho adorato il deserto, il Winkies Diner, la palestra, l'appartamento di Lou: mi sono sembrati tutti molto familiari grazie ai film che ho visto nella mia vita, ma essere lì e girare un film con una troupe incredibile era una specie di sogno. Abbiamo assistito a molti temporali e visto cieli mozzafiato: c'era un elemento di serendipità perché iniziavamo la giornata con un cielo azzurro e un sole rovente e all'improvviso arrivavano la pioggia e i fulmini e ci toccava metterci al riparo e poi giravamo il resto della scena in condizioni di luce meravigliose. Non era l'ideale in termini di orari o di coerenza, ma a volte abbiamo colto la natura al suo meglio".
The look of love: VFX, costumi e musica
Nell'universo di Love Lies Bleeding la realtà non si impone, ma si piega piuttosto all'esperienza dei personaggi. Da qui i momenti di improvviso ed esplosivo surrealismo, troppo belli per essere rovinati. Questo ha portato Glass verso effetti visivi che non aveva mai sperimentato e che lei ha affrontato con l'entusiasmo di chi scopre nuovi superpoteri. "Molte di queste cose, come l'uso dei gray screen, erano del tutto nuove per me, ma nonostante tutti i grandi effetti speciali volevo che il film rimanesse con i piedi per terra", dice la regista.
Spiega la produttrice Andrea Cornwell: "Nel film c'erano alcune sequenze molto ambiziose che hanno richiesto l'uso di VFX. Saint Maud si basava in gran parte su effetti pratici, ma in Love Lies Bleeding sapevamo di aver bisogno di trasformazioni corporee più complesse e di manipolare le location per dare vita alle geniali invenzioni, vivide e surreali, partorite dall'immaginazione di Rose". Lo studio londinese Time Based Arts ha lavorato a stretto contatto con il team creativo durante le riprese per dare vita al mondo del New Mexico degli anni '80 (e alla cittadina fittizia di Crater). La creazione del profondo crepaccio che racchiude molti dei segreti della città ha rappresentato una sfida particolarmente ardua. Spiega Cornwell: "Abbiamo scoperto quasi subito che Albuquerque non si presta a profonde fessure rocciose naturali e quindi abbiamo lavorato con la Time Based Arts per creare la 'crepa nella terra' in gran parte come paesaggio VFX, che doveva sembrare allo stesso tempo un luogo oscuro e magico - hanno fatto un lavoro fantastico su queste scene cruciali".
Il paesaggio di Love Lies Bleeding si riflette anche nell'abbigliamento e nelle acconciature, che diventano espressione della personalità dei personaggi. La costumista Olga Mill, nota per il suo lavoro in Hereditary di Ari Aster e in First Reformed di Paul Schrader, è partita concentrandosi sul lato più squallido degli anni Ottanta. Racconta Mill: "La gente ha un'idea degli anni '80 che tende a essere molto patinata, ma Rose ed io volevamo fare qualcosa di più reale, pur senza far venir meno gli elementi fantastici della sceneggiatura".
Per Lou, Mill ha pensato a "come sarebbe stato un personaggio apertamente queer nel 1989 senza scadere nella caricatura. È una persona che probabilmente si sente fuori posto nella cittadina in cui vive. Probabilmente immagina di vivere a New York o a San Francisco".
Stewart ha apprezzato molto questa collaborazione. "Abbiamo parlato del fatto che il guardaroba di Lou non poteva essere enorme e che i pochi capi che possedeva dovevano essere davvero particolari", ricorda Stewart. "Abbiamo deciso fin da subito che il suo stile sarebbe stato morbido, niente scarpe o stivali rigidi. Tutto è flessibile come una sneaker, poco appariscente e senza forma, ma ha comunque un'aria un po' fuori dagli schemi che non passa inosservata in una cittadina come questa".
Con Jackie, Mill ha scelto di seguire una direzione diversa, esagerata. Spiega Mill: "Jackie a volte si affida all'attenzione degli uomini per tirare avanti, quindi il suo abbigliamento è scelto con cura per questo motivo. Credo che quello che voleva Rose era che quando si vede per la prima volta il personaggio di Jackie, si resta senza fiato. Doveva essere una vera bomba".
Se la creatività ha guidato tutte le scelte sul set, lo ha fatto in maniera ancora più marcata in postproduzione, una delle fasi di lavoro preferite da Glass. "Adoro la post-produzione. Essendo un'introversa, dopo aver socializzato sul set è fantastico ritrovarmi di nuovo in una piccola stanza buia con un'altra persona soltanto. Ti sembra di tornare a scrivere da capo, ma ora il film è lì davanti". Glass ha ritrovato il montatore Mark Towns, che ha lavorato con lei in Saint Maud. "Penso che sia assolutamente geniale, ci capiamo con uno sguardo e abbiamo lo stesso senso dell'umorismo molto asciutto che ci è tornato decisamente utile in questo film. Se una scena ci faceva ridere entrambi rimaneva nel film, mentre abbiamo tagliato senza pietà tutto ciò che non ci sembrava divertente".
La colonna sonora, concepita con l'aiuto del consulente musicale Yiğit Bülbül e del supervisore musicale Simon Astall, è costituita da artisti alternativi degli anni '80 come Throbbing Gristle, Cabaret Voltaire e anche Patrick Cowley, un compositore gay diventato pioniere della musica dance elettronica grazie al suo lavoro sui film porno degli anni '70 e '80. "Abbiamo anche creato alcune playlist per Kristen e Katy che contenevano il tipo di musica che poteva piacere a Lou e Jackie", dice Glass. "Molte delle tracce contenute nella cassetta che ascolta Lou hanno finito per essere utilizzate come colonna sonora del film, comprese le band più underground e industriali".
La colonna sonora di Clint Mansell ha arricchito ulteriormente l'atmosfera dell'epoca. Glass era entusiasta di lavorare con Clint, che oltre che compositore è stato il cantante della band alt-rock Pop Will East Itself ed è noto per aver creato le musiche di Pi-Il teorema del Delirio, Requiem for a Dream, The Fountain - L'albero della vita e Black Swan-Il cigno nero di Darren Aronofsky. "Clint ha realizzato così tante colonne sonore straordinarie", dice Glass. "Sono felicissima che abbia accettato questo progetto, soprattutto perché ha fatto Pi, che è stato uno di quei film che da adolescente ricordo di aver visto e di aver pensato 'oh, wow, si possono fare film come questo!'".
Continua Glass: "È un tipo molto tranquillo e senza pretese e ha scritto il tutto piuttosto in fretta. La sua musica conferisce una dimensione incredibile all'intero film e crea una risonanza meravigliosa con il resto della colonna sonora, che è diventata una sorta di tavolozza sonora. A volte mi diceva: 'Magari è un po' troppo', e io gli rispondevo sempre: 'No, di più, di più'. Sentivo che non c'era il rischio che fosse troppo".
A guidare Glass nella produzione di Love Lies Bleeding è stata proprio l'ambizione di fare qualcosa di esagerato restando fedele alla sua sensibilità.
dal pressbook del film
Eventi
• Presentato al Sundance Film Festival 2024.
• Presentato al Festival di Berlino 2024, fuori concorso nella sezione Berlinale Special.
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