Dakota Johnson e Sean Penn in Una notte a New York - Immagine dal set

Una notte a New York

Daddio
Film | 2023 | Stati Uniti | 100 minuti | 6+ (MIC)
New York City. Aeroporto JFK. Una giovane donna sale sul sedile posteriore di un taxi giallo, il tassista accende il motore e parte, avviandosi verso Manhattan nell'oscurità della notte. Tra i due nasce una conversazione destinata ad avere risvolti inaspettati.
Sceneggiatura: Christy Hall
Una notte a New York di Christy Hall - Poster
in uscita al Cinema

Trama

Un viaggio in taxi dall'aeroporto JFK di New York a Manhattan. Una giovane donna, bella e assorta nei suoi pensieri, inizia una conversazione con il tassista Clark, un uomo diretto e senza peli sulla lingua. Nel tempo del tragitto, il contesto apparentemente ordinario di un taxi diventa il luogo di un dialogo straordinario, intimo e denso, fatto di piccole verità e grandi rivelazioni. Una storia semplice e universale, sul come una conversazione apparentemente banale tra due estranei possa prendere strade inaspettate e creare una connessione profonda. 

Info Tecniche

Titolo italiano: Una notte a New York
Titolo originale: Daddio
Uscita in Italia: 19 Dicembre 2024 al Cinema
Uscita al Cinema in Italia:
Distribuzione: Lucky Red
Classificazione per età: 6+ (MIC)
Date uscita internazionali: Venerdì 28 Giugno 2024 - Stati Uniti
Durata: 100 minuti
Formato: Colore
Genere: Drammatico
Lingua: inglese
Nazione: Stati Uniti

Cast

Sceneggiatura: Christy Hall
Fotografia: Phedon Papamichael
Montaggio: Lisa Zeno Churgin
Scenografia: Kristy Zea

Cast e Ruoli:

Produzione: Dakota Johnson (Produzione), Ro Donnelly (Produzione), Emma Tillinger Koskoff (Produzione), Christy Hall (Produzione), Paris Kassidokostas-Latsis (Produzione), Terry Dougas (Produzione), Jean-Luc De Fanti (Produzione esecutiva), Max Work (Produzione esecutiva), Kostas Tsoukalas (Produzione esecutiva), Christopher Donnelly (Produzione esecutiva).

Articoli

Non abbiamo trovato notizie correlate.

Video

Una notte a New York | Trailer
Una notte a New York | Trailer

Recensioni

Note Di Regia 

ORIGINI
Una notte a New York è stato inizialmente concepito come una pièce teatrale con la speranza che potesse debuttare off-off-Broadway in qualche teatro sperimentale blackbox, magari nell'East Village ma poi, in concreto, ha superato le mie più rosee aspettative. All'inizio mi riproponevo semplicemente di ricreare lo spirito delle mie opere teatrali preferite, quelle narrazioni che creano spazi sicuri, artistici, non giudicanti in cui poter parlare in maniera schietta e matura del mondo. Per come la vedo io, è questo lo scopo di uno spettacolo teatrale: fungere da specchio, chiedersi perché, porre domande senza fornire tutte le risposte e dare al pubblico la libertà di decidere in autonomia. E forse, lasciare il segno a tal punto da far venire voglia di parlarne con gli amici. 

TEMI
Questo film tocca molti temi, ma quello che mi appassiona di più è il potere del contatto umano, soprattutto in un luogo come New York. A volte si fanno incontri che ci portano a interagire con personaggi anche molto coloriti, di ogni estrazione sociale e provenienza, che capitano in tutta la città. Credo siano dovuti al fatto che i newyorkesi non riescono a fare a meno di lanciarsi in qualcosa che sembra ormai audace come parlare tra di loro e lasciarsi sorprendere. 
Ma l'era moderna incalza e l'esperienza unica di chiacchierare con un tassista sboccato di New York è destinata a sparire in fretta, cosa che rende questo film una sorta di capsula del tempo. È una piccola storia con implicazioni globali. Parla dell'estinzione del contatto umano, in particolare per quanto riguarda persone che non pensano, parlano o agiscono esattamente come noi. Ma sarebbe un peccato, perché invece un estraneo imperfetto può cambiarci la vita, se siamo disposti a essere abbastanza presenti da fermarci ad ascoltare. 

LOCATION
Nel passaggio dal palcoscenico al grande schermo avrei potuto espandere questa storia e farla uscire dall'abitacolo di un taxi, ma ho deciso di non farlo, ispirandomi ad altri film che si svolgono principalmente in un unico luogo. Tra i miei preferiti ci sono La finestra sul cortile, La mia cena con Andre, La parola ai giurati, Locke, Shiva Baby e The Whale. Quello che mi piace di queste storie è che non hanno paura di mostrare come gran parte di questa nostra esperienza umana, quei rari momenti di pura catarsi in cui diventiamo tutti più vulnerabili e ci sentiamo esposti… tendono ad accadere nei luoghi più insignificanti. Una bettola di infima categoria. Un appartamento minuscolo. Un garage silenzioso. Il tavolino d'angolo di una tavola calda. Sono confessionali cosmici che si rivelano organicamente proprio quando ne abbiamo più bisogno.

CAST 
Dakota Johnson e Sean Penn sono il cuore pulsante di questo film e il sostegno che mi hanno dimostrato in questa mia veste di regista esordiente mi ha lasciato senza parole. Abbiamo adottato lo stesso approccio che avremmo usato se fosse stata un'opera teatrale, provando a casa di Sean, concentrandoci a fondo sul linguaggio sulla pagina. La loro performance parla da sola – mostra il grande lavoro di preparazione, la cura e l'impegno che ci hanno messo. Si sono buttati anima e corpo in tutta una serie di aspetti, anche l'abbigliamento, si sono lanciati nell'esplorazione per trovare dettagli unici che caratterizzassero i loro personaggi e questa cosa mi è piaciuta davvero tanto. 

PRODUZIONE 
Niente ti prepara veramente a dirigere il tuo primo film. Un'unica location, costantemente in movimento, dall'aeroporto JFK a Hell's Kitchen: un percorso molto preciso che diventa praticamente un personaggio a sé, seppure silenzioso. Non potevamo sbagliare nulla. In termini pratici, portare in giro il taxi con il cast all'interno e tutta l'attrezzatura e le macchine da presa appese ai lati sarebbe stato un incubo. 
C'erano tutta una serie di fattori imponderabili a cui avremmo dovuto adattarci, come un ingorgo o il potenziale maltempo. Inoltre, non avevamo i soldi per utilizzare il blue o il green screen per l'intera corsa, il budget per i VFX sarebbe schizzato alle stelle e il risultato finale sarebbe stato troppo artificioso e decisamente poco autentico per i miei gusti. 
Ma allora, come fare a rendere credibile un tragitto in taxi su un palcoscenico e a farlo sembrare non solo reale ma anche bello? Ebbene, anni di ricerche mi hanno portato alla soluzione: girare su un'auto fissa equipaggiata con nove telecamere. E poi, circondare l'abitacolo con pannelli LED di grande formato ad alta risoluzione che proiettano le immagini esterne. 
Questi pannelli hanno creato un ambiente immersivo a cui il cast poteva reagire, generando la sensazione di tempo e luogo. Inoltre, hanno permesso al nostro direttore della fotografia, Phedon Papamichael, di manipolare l'aspetto e l'atmosfera sul momento, perché avevamo chiaro come sarebbe stato il risultato finale. Il mondo che abbiamo creato, sullo sfondo e in primo piano, filtrati simultaneamente dall'obiettivo, si fondono come nella realtà, con momenti distinti del percorso che potevano essere adattati, di volta in volta, a seconda delle esigenze. 
Certo non è stato facile, ma è stato il viaggio di una vita. E spero sinceramente che possiate sedervi e godervelo anche voi. 

Eventi

Galleria

Una notte a New York di Christy Hall - Poster
Dakota Johnson in Una notte a New York - Immagine dal set
Dakota Johnson e Sean Penn in Una notte a New York - Immagine dal set
Dakota Johnson in Una notte a New York - Immagine dal set
Una notte a New York - Immagine dal set
Dakota Johnson in Una notte a New York - Immagine dal set
Dakota Johnson in Una notte a New York - Immagine dal setset
Una notte a New York - Immagine dal set
Sean Penn in Una notte a New York - Immagine dal set
Sean Penn in Una notte a New York - Immagine dal set
Sean Penn in Una notte a New York - Immagine dal set
Una notte a New York - Immagine dal set